Nel primo semestre 2025 le esportazioni delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza hanno mostrato andamenti contrastanti: bene Parma (+3,9%), in flessione Reggio (-1,8%) e soprattutto Piacenza (-11,8%)
Il primo semestre 2025 mette in luce dinamiche differenti per l’export delle tre province emiliane analizzate dalla Camera di commercio dell’Emilia. Se Parma chiude con un incremento del +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo un valore di 5,22 miliardi di euro, Reggio Emilia e Piacenza registrano cali, rispettivamente -1,8% (per un totale di 6,6 miliardi) e -11,8% (3,02 miliardi).
Reggio Emilia: tessile e alimentare tengono, cali nei macchinari
A Reggio Emilia l’export si è attestato a 6,6 miliardi di euro, in flessione dell’1,8% rispetto all’anno precedente, nonostante un recupero rispetto al -3,8% del primo trimestre. Il saldo commerciale resta comunque positivo (3,4 miliardi).
A pesare è il comparto manifatturiero (-1,9%), in particolare i macchinari e apparecchi (-6,1%, pari a 2,3 miliardi) e i prodotti in metallo (-5,4%). In controtendenza il tessile-abbigliamento (+7,1%, 1,244 miliardi) e l’alimentare (+3,5%, 427 milioni).
Sul fronte geografico, l’Europa (72% dell’export) cala dello 0,6%: Germania -2,6% (890 milioni) e Francia -4,9% (765 milioni), mentre crescono Spagna (+5%) e Polonia (+18,9%). Negli Stati Uniti il -7% del semestre (723 milioni) rappresenta comunque un recupero rispetto al -13% del primo trimestre.
Piacenza: industria in difficoltà, si salva l’alimentare
Per Piacenza, il primo semestre conferma le difficoltà: 3,02 miliardi di export, in calo dell’11,8% rispetto al 2024, dopo il -14,3% di fine marzo. La flessione del manifatturiero (-11,6%, 2,99 miliardi) riflette anche il calo della produzione industriale locale (-6,9% in volume e -8,1% in valore).
L’unica nota positiva arriva dall’alimentare (+8,6%, 356 milioni). L’Europa, che pesa per il 74% sull’export piacentino, segna -9,4% (2,241 miliardi), con Francia (-4,8%), Germania (-9,3%) e Spagna (-14,9%) tutte in flessione. Crolla la Cina (-38,6%, 156 milioni), mentre sorprende la lieve crescita negli Stati Uniti (+0,6%).
Parma: spinta da macchinari, food e farmaceutico
Parma rappresenta il caso positivo del semestre: le esportazioni crescono del 3,9% a 5,22 miliardi. Trainano macchinari e apparecchi (+12%, 1,4 miliardi), alimentare (+6,4%, 1,534 miliardi) e farmaceutico (+6,6%, oltre 800 milioni). Anche le importazioni salgono (+8,3%, a 2,95 miliardi), ma il saldo commerciale resta positivo (2,27 miliardi).
L’Europa, con 3,4 miliardi (+3,34%), conferma il proprio peso; bene Germania (+2%) e Spagna (+11,4%), in calo solo la Francia (-2,9%). Positivi anche Stati Uniti (+0,7%, 723,6 milioni) e Asia (mezzo miliardo di importazioni da Parma).
Un quadro divergente
«I dati del primo semestre 2025 evidenziano le difficoltà che il nostro sistema imprenditoriale sta vivendo negli scambi con l’estero», ha commentato Stefano Landi, presidente della Camera di commercio dell’Emilia, a proposito di Reggio Emilia.
Se da un lato Piacenza registra un calo significativo, come sottolinea il vicepresidente vicario Filippo Cella, «servono politiche di rilancio per una manifattura che soffre un po’ ovunque in Italia», dall’altro Parma si distingue per resilienza. «Parma si colloca tra le poche province emiliano-romagnole che hanno registrato un aumento del valore dei flussi verso l’estero», ha spiegato Vittorio Dall’Aglio, vicepresidente della Camera.
Fonte: Camera di commercio dell’Emilia