Contratti di lavoro: andamenti divergenti in Emilia

Share

Contratti di lavoro: andamenti divergenti nelle tre province emiliane tra novembre e il trimestre novembre-gennaio

Le previsioni Excelsior indicano una fase eterogenea tra Reggio Emilia, Parma e Piacenza: calo per Reggio, crescita solida per Parma e accelerazione a Piacenza. Divergenze marcate tra industria e servizi, con i giovani sempre più richiesti ma ancora difficoltà nel reperimento dei profili.

Le dinamiche occupazionali di novembre e del trimestre novembre-gennaio mostrano un’Emilia divisa in tre: Reggio Emilia registra un nuovo calo delle attivazioni, Parma torna a crescere dopo due mesi di flessione e Piacenza accelera con un ritmo particolarmente robusto. A delineare il quadro è l’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Excelsior.

Reggio Emilia: novembre in calo, trimestre quasi stabile

A Reggio Emilia prosegue, a novembre, la tendenza negativa: previsti 3.590 nuovi contratti, con una flessione del 3,5% (–130 unità). La situazione migliora però nella visione trimestrale: 11.340 attivazioni tra novembre e gennaio, appena 40 in meno rispetto all’anno precedente (–0,4%).

L’industria trascina il ribasso con 1.240 nuovi contratti (–11,4%), penalizzata soprattutto dal manifatturiero e public utilities (–19,5%, 950 attivazioni). In crescita le costruzioni, che raggiungono 290 contratti (+31,8%). Nel trimestre, il settore industriale resta negativo con 4.070 attivazioni (–11,3%).

Nei servizi la flessione è più lieve: 2.250 nuovi contratti (–3,0%), pari al 62,7% delle attivazioni totali. Previsioni discordanti nei comparti: boom nei servizi alla persona (+44,4%, 390 unità), stabilità nel commercio, cali nei servizi alle imprese (–13,6%, 700 attivazioni) e nell’alloggio-ristorazione (–11,0%, 650 contratti).
Nel trimestre, il settore dovrebbe tornare positivo con 6.820 contratti (+0,3%).

Il settore primario è in controtendenza: 100 attivazioni a novembre (+11,1%) e 450 nel trimestre (+12,5%).

Il 16,0% delle imprese prevede nuove assunzioni, con il 66,0% delle posizioni che richiedono esperienza. I contratti stabili rappresentano il 24,0% del totale.
Molto alta la quota di under 30: 35,3%, con picchi tra tecnici informatici (61,3%), tecnici ingegneristici (40,4%) e tecnici della salute (40,0%).
I candidati introvabili rappresentano il 53,8% dei casi, soprattutto per mancanza di candidature (35,5%).

Parma: novembre riparte (+3,1%) e il trimestre accelera (+6,0%)

A Parma si registra un’inversione di tendenza: previsti 3.980 nuovi contratti a novembre (+3,1%, +120 unità). Nel trimestre novembre-gennaio la crescita dovrebbe rafforzarsi: 12.140 attivazioni, pari a +6,0% (+690 unità).

A frenare momentaneamente è l’industria, in calo del 4,8% con 1.400 nuovi contratti (–70). Flessioni nel manifatturiero (–4,2%) e nelle costruzioni (–6,9%). La ripresa è però attesa nel trimestre, con 4.630 contratti (+3,3%, +150).

I servizi guidano la ripartenza: 2.490 attivazioni a novembre (+4,2%), pari al 61,9% del totale. Nel trimestre previste 7.180 entrate (+3,0%).
Molto positivi i comparti alloggio-ristorazione (+18,2%), servizi alle imprese (+10,9%) e servizi alla persona (+2,6%); in forte calo il commercio (–14,1%).

Il settore primario mostra a novembre un incremento significativo con 90 attivazioni (+50,0%); nel trimestre previste 330 entrate (+6,5%).

Il 18,0% delle imprese prevede assunzioni. Il 63,0% dei contratti richiede esperienza, mentre le posizioni stabili sono il 25,0%.
I giovani under 30 rappresentano il 33,8% dei nuovi contratti: molto richiesti tecnici ICT (53,3%), tecnici della distribuzione commerciale (46,7%) e insegnanti/istruttori (35,0%).
Candidati introvabili nel 51,1% dei casi.

Piacenza: crescita netta a novembre (+7,2%) e nel trimestre (+8,2%)

Piacenza mostra la dinamica più brillante: previste 2.670 nuove attivazioni a novembre (+7,2%, +180 unità) e 7.130 nel trimestre (+8,2%, +540).

Il dato positivo convive però con una frenata dell’industria: 500 contratti (–19,4%, –120 unità), calo dovuto al manifatturiero e public utilities (–24,5%, 370 contratti). Stabili le costruzioni con 130 attivazioni. Nel trimestre, l’industria limita il calo a un –5,0% (1.700 contratti, –90).

Nei servizi l’aumento è robusto: 2.090 attivazioni (+11,8%, +220), pari al 75,1% del totale. Il trimestre dovrebbe segnare 5.110 nuovi contratti (+6,5%).
Ottime performance nelle attività di alloggio-ristorazione (+20,0%, 300 unità), nei servizi alle imprese (+14,5%, 630 attivazioni), nel commercio (+8,0%, 940) e nei servizi alla persona (+5,0%, 210).

L’agricoltura è in calo a novembre (90 contratti, –10,0%), ma dovrebbe recuperare nel trimestre con 350 attivazioni (+6,1%).

Il 17,0% delle imprese prevede nuove entrate. I contratti stabili sono il 20,0% del totale, mentre gli under 30 rappresentano il 36,2%.
Tra i profili più richiesti spiccano tecnici ingegneristici (40,4%), tecnici dei rapporti con i mercati (25,0%) e tecnici della salute (18,9%).
I candidati introvabili riguardano il 49,1% dei casi.

Un’Emilia a tre velocità

Il quadro complessivo evidenzia tre traiettorie diverse: Reggio Emilia ancora in fase di debolezza, soprattutto nell’industria; Parma in progressivo recupero grazie ai servizi; Piacenza in costante accelerazione, trainata dal terziario e con livelli di domanda superiori alla media regionale.

Comune a tutte le province è invece la crescente difficoltà nel reperire personale qualificato e la forte richiesta di giovani under 30, soprattutto nei profili tecnici e specializzati: elementi che confermano una trasformazione strutturale del mercato del lavoro emiliano.

condividi su:

Immagine di Giulia Chittaro
Giulia Chittaro

Leggi anche

TOPIC
##andreaalbarelli ##andreagasparetto ##associazionedirigenti ##digitalstrategyinnovation ##flyingshow

Vuoi ricevere le nostre ultime news? Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

ARTICOLI PIÙ LETTI
ULTIMI ARTICOLI