Le esportazioni in Emilia-Romagna nel 2024. Le esportazioni regionali dellagricoltura, silvicoltura e pesca sono aumentate del 9,8%
- Arretramento del 2% delle esportazioni regionali nel 2024.
- Le imprese dellEmilia-Romagna hanno realizzato il 13,4% dellexport italiano. La regione si conferma seconda in Italia per quota dellexport nazionale dopo la Lombardia.
- Oltre un quarto dellexport regionale è rappresentato da macchinari e apparecchiature, che hanno diminuito le vendite oltre frontiera del -7,3%. Andamento positivo per alimentari e bevande (+7,2%).
- Lexport verso la Germania è diminuito del -4,4%, quello verso la Francia del -4,2%.
- Gli Stati Uniti sono il primo paese di destinazione dellexport regionale, con vendite aumentate del +0,5%
È quanto emerge dalle elaborazioni dellUfficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat relativi alle esportazioni delle regioni italiane.
Landamento complessivo
Nel 2024 le imprese dellEmilia-Romagna hanno esportato beni per 83.632 milioni di euro, il 2% in meno del 2023, anche se, considerando i prezzi alla produzione industriale per il mercato estero rilevati a livello nazionale, la riduzione in termini reali dovrebbe essere stata minore.
Lexport nazionale ha mostrato una dinamica negativa più contenuta (-0,4%).
La regione ha coperto il 13,4% dellexport nazionale e si è così confermata la seconda regione italiana per quota dellexport nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,3%) e seguita dal Veneto (12,9%), quindi dalla Toscana (10,1%) e dal Piemonte (9,7%).
Lexport è risultato in calo, oltre che in Emilia-Romagna, anche in Piemonte (-5,5%) e in Veneto (-1,8%), mentre è risultato in lieve aumento in Lombardia (+0,6%) ed ha avuto un forte incremento in Toscana (+13,6%).
I settori
Le esportazioni regionali dellagricoltura, silvicoltura e pesca sono aumentate del 9,8% e, anche se non rappresentano più dell1,6%, delle vendite estere regionali, e hanno ottenuto un risultato sensibilmente superiore a quello delle esportazioni nazionali del settore che sono salite del 5,5%.
Il contributo negativo in assoluto più ampio e determinante per la dinamica delle esportazioni regionali è venuto dal fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature che ha chiuso il 2024 con una flessione dellexport del 7,3%. Il valore delle vendite estere è quindi sceso a poco meno di 22.408 milioni di euro, equivalenti al 26,8% del totale, che ne fanno comunque la voce principale dellexport regionale.
Le esportazioni dellindustria della metallurgia e dei prodotti in metallo, il settore della sub fornitura regionale, sono diminuite del 6,3%.
In flessione anche le esportazioni di apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (-5,3%) e dellaggregato delle altre industrie manifatturiere (-8,6%) questultimo influenzato dalla diminuzione dellexport di prodotti dellindustria del tabacco (-23%). La moda si è assestata al -2%. Sostanzialmente invariato lexport delle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche, che vale il 10,5% per cento delle esportazioni regionali. In flessione la lavorazione dei minerali non metalliferi, -4,1%.
Due i principali contributi positivi allandamento delle esportazioni regionali: lindustria alimentare e delle bevande (+7,2%) e quella dei mezzi di trasporto (+4,7%).
Le destinazioni
Anche nel 2024 lEuropa si è confermata il mercato principale per lexport regionale, verso il quale si è diretto il 63,7% per cento delle vendite allestero provenienti dallEmilia-Romagna. Lammontare complessivo è stato di 53.268 milioni di euro, in diminuzione del -3,1% rispetto al 2023.
Le esportazioni verso la sola Unione europea a 27 sono state pari al 51,7% del totale (43.253 milioni di euro) e sono diminuite del 3,5%. Landamento negativo è stato leggermente più contenuto (-2,8%) nellarea delleuro, nella quale le vendite regionali sono ammontate a 33.917 milioni di euro e hanno costituito il 40,6% del totale.
Le esortazioni verso la Germania sono diminuite del -4,4%, quelle in Francia del -4,2%. In controtendenza la Spagna aumentata del +3,1% e anche il piccolo mercato greco (+14,4%).
Al di fuori dellarea delleuro, hanno fatto un ampio passo indietro le vendite in Polonia (-6,2%).
Fuori dallUnione europea il Regno Unito ha chiuso il 2024 poco meno che invariato (-0,2%).
La tendenza negativa è risultata minima sul complesso dei mercati americani (-0,4%), che hanno assorbito il 17,3%.
Le esportazioni indirizzate verso gli Stati Uniti sono lievemente aumentate (+0,5%) e sono risultate pari al 12,5%, ovvero a 10.482 milioni di euro che hanno fatto degli Usa il principale paese di sbocco dei prodotti regionali, nonostante la notevole inversione di tendenza in negativo che ha caratterizzato lultimo trimestre dellanno con un crollo dell11,2%.
Al contrario, le esportazioni regionali sui meno rilevanti mercati dellAmerica centro meridionale hanno fatto registrare una leggera flessione (-1,6%) e sono risultate pari al 3,7% del totale.
Sul complesso dei mercati asiatici si è registrato un risultato positivo (+1,5%), nonostante un pesante quarto trimestre (-6,2%), che ha fatto salire lexport regionale su quei mercati a 12.116 milioni di euro, pari al 14,5% del totale. A sostenere landamento positivo delle esportazioni regionali nel continente sono stati i mercati del Medio Oriente (+9,6%) corroborati dai risultati eclatanti conseguiti negli Emirati (+19,1%).
Flessione anche nei mercati dellAsia orientale, che gravati da un quarto trimestre decisamente pesante (-14,8%) hanno chiuso lanno con -0,7%.
In particolare, ha pesato la flessione delle vendite dirette allinsieme della Grande Cina (Cina, Hong Kong e Macao): -7,6% nellanno con un vero crollo nellultimo trimestre (-21,8%).
Le esportazioni regionali verso il Giappone hanno chiuso lanno con un lieve incremento (+2,7%).
In calo, e nella stessa percentuale, anche le vendite dirette ai mercati dellOceania e dellAfrica (-2,4%).




