Sono 2,3 mln, causano incidenti, distruggono i raccolti e diffondono la malattia
Serve un piano nazionale di abbattimento di fronte alla proliferazione dei cinghiali che riguarda ormai tutta la Penisola dove sono saliti a ben 2,3 milioni gli esemplari che rappresentano un pericolo per la sicurezza dei cittadini, per le attività agricole e rischiano di diffondere la peste suina ben oltre le aree infette. E quanto afferma la Coldiretti in riferimento allannuncio del sottosegretario alla Salute Andrea Costa e allistituzione della zona infetta a Roma per i casi accertati prevista dalla Decisione di esecuzione della Commissione europea dopo quella istituita in Piemonte e Liguria.
Linvasione di città e campagne da parte dei cinghiali viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè.
Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato e capillare di contenimento della popolazione dei cinghiali lungo tutto il territorio nazionale chiede il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con larticolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché precisa Prandini è mancata lazione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali.
A preoccupare è continua Prandini limmobilismo delle Istituzioni dopo i casi di peste suina individuati in Piemonte, in Liguria e nel Lazio, dove solo a Roma e provincia dove si stima la presenza di 20mila cinghiali, con il rischio concreto che lemergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dellagroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. Non cè consapevolezza denuncia Prandini del momento drammatico che stanno vivendo gli allevatori con compensi riconosciuti che sono inferiori ai costi sostenuti per gli aumenti energetiche, dellalimentazione degli animali e delle speculazioni contro le quali chiediamo lintervento delle autorità competenti per contrastare le pratiche sleali.
La Peste Suina Africana sottolinea la Coldiretti può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale continua la Coldiretti è stato contagiato in Italia dalla Peste Suina Africana.
I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti. Senza dimenticare che negli ultimi dieci anni il numero di incidenti stradali gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. I branchi conclude la Coldiretti si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.
FONTE: Coldiretti Modena