Andamento del commercio al dettaglio in Emilia-Romagna nel secondo trimestre 2025
Fra aprile e giugno 2025, le vendite del commercio al dettaglio in Emilia-Romagna hanno avuto una leggera ripresa, +0,2%, ben inferiore però all’inflazione dei prezzi al consumo che è stata del 2%. Le vendite nell’alimentare sono rimaste sostanzialmente stabili, +0,2%. Nel dettaglio non alimentare sono diminuite le vendite di abbigliamento e accessori, -2%, e quelle di prodotti per la casa ed elettrodomestici, -1,3%. Ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno aumentato le vendite del +3,5%, mentre le hanno rallentate le imprese di minori dimensioni. Stabili le iscrizioni, 383, in contrazione le cessazioni, 518. Le imprese registrate nel commercio al dettaglio in Emilia-Romagna al 30 giugno erano 41.259, pari a 221 in meno rispetto al 30 giugno 2024.
L’andamento fra aprile e giugno 2025 ha mostrato una lievissima ripresa in termini nominali (+0,2%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Considerando però l’aumento tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo esclusi i beni energetici di fonte Istat del 2%, le vendite correnti del dettaglio dovrebbero essere diminuite nuovamente in termini reali.
Migliorano i giudizi delle imprese : il 30%o ha segnalato una diminuzione delle vendite, rispetto allo stesso periodo del 2024, quando ben 4 imprese su dieci avevano dichiarato un arretramento. Anche i giudizi relativi alle giacenze nel trimestre sono migliorati e si ferma al 9% la percentuale delle imprese che le ritiene eccedenti rispetto alla domanda. Le aspettative per il trimestre in corso sono prevalentemente orientate alla stasi: meno di un quarto delle imprese si aspetta un aumento delle vendite.
Le vendite dello specializzato alimentare sono lievemente aumentate (+0,2%), percentuale che però è ben lontana dall’inflazione dei beni alimentari e delle bevande analcoliche che è stata del 3,5%. Le vendite dello specializzato non alimentare hanno contenuto la tendenza negativa con una flessione del -0,9%. Ha inciso il calo del -2 per cento nelle vendite di abbigliamento e accessori, e la flessione del -1,3% dei prodotti per la casa ed elettrodomestici. Per gli altri prodotti non alimentari la flessione si è fermata a -0,3%. Per tutti la diminuzione delle vendite è stata minore rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell’anno scorso.
La piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti) ha registrato una diminuzione del -0,9%. Leggermente superiore quella degli esercizi di media dimensione (da 6 a 19 addetti) che è stata del -1,2%o. Gli iper, super e grandi magazzini, con un aumento delle vendite del +3,5%, hanno fornito l’unico contributo positivo sostanziale all’andamento delle vendite degli esercizi al dettaglio dell’Emilia-Romagna.
In Emilia-Romagna nel secondo trimestre dell’anno le iscrizioni di imprese del commercio al dettaglio sono state 383, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma sono rimaste ben lontane dai livelli anteriori al 2019. Le cessazioni sono diminuite scendendo a quota 518. Considerando anche le variazioni di attività, il risultato è un saldo nel trimestre di +52 unità. Le imprese registrate al 30 giugno sono risultate 41.259, 221 in meno (-0,53%) rispetto al 30 giugno 2024.




