Emilia occidentale tra credito e risparmio: segnali contrastanti tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Il risparmio si consolida con i titoli a custodia che superano i depositi tradizionali
Secondo i dati rilasciati dalla Banca d’Italia ed elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, la prima metà del 2025 mostra un quadro differenziato per quanto riguarda credito e risparmio nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Gli impieghi bancari e le dinamiche del risparmio delle famiglie e delle imprese evidenziano andamenti non omogenei, con alcuni territori in netta ripresa e altri ancora in fase di assestamento.
Piacenza: prestiti in lieve ripresa, famiglie più dinamiche delle imprese
A Piacenza, a fine giugno 2025, i prestiti erogati dal sistema bancario hanno registrato un aumento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, interrompendo così la fase negativa che un anno fa aveva fatto segnare un -3,4%. Gli impieghi totali hanno raggiunto quota 6,3 miliardi di euro.
Le imprese hanno beneficiato di un incremento contenuto (+0,8%), mentre più dinamico è apparso il comportamento delle famiglie consumatrici, con un +2,5%. In controtendenza le pubbliche amministrazioni (-9,4%) e le società finanziarie e assicurative, che hanno visto un drastico calo del 26,9%.
Il peso maggiore degli impieghi resta sulle aziende, che assorbono il 55,7% del totale (pari a 3,5 miliardi, con il 76,8% destinato alle imprese medio-grandi). A livello settoriale, soltanto il manifatturiero ha registrato una crescita (+7,5%), mentre l’edilizia (-8,3%) e i servizi (-3,7%) hanno subito contrazioni.
Il tasso di deterioramento del credito è rimasto invariato all’1,3%, nonostante l’aumento delle sofferenze nel comparto costruzioni (dal 1,7% al 3,0%) e nei servizi (dall’1,7% al 2,7%).
Sul fronte del risparmio, i depositi sono leggermente calati (-0,2%, con un -0,9% sui conti correnti), attestandosi a 10,3 miliardi. Di segno opposto la crescita dei titoli a custodia, che hanno registrato un +9,3% superando i 10 miliardi. In totale, il risparmio piacentino ha raggiunto i 20,3 miliardi, con un aumento di 830 milioni rispetto a giugno 2024.
Parma: prestiti ancora in calo, ma risparmi in rafforzamento
Il quadro parmense appare più complesso. A giugno 2025 i prestiti sono diminuiti dell’1,1% su base annua, scendendo sotto i 14 miliardi di euro. Tuttavia, la contrazione risulta meno pesante rispetto ai trimestri precedenti, quando il segno negativo aveva superato il -3,0%.
La riduzione riguarda soprattutto le imprese (-3,5%), con una flessione più marcata per le medio-grandi (-3,8%) rispetto alle piccole (-2,0%). Nonostante ciò, il sistema imprenditoriale resta il principale destinatario dei prestiti, con 8,3 miliardi (59,6% del totale, di cui oltre quattro quinti a medio-grandi).
Positivo, invece, il dato relativo alle famiglie consumatrici, che hanno visto crescere i finanziamenti del 3,6%, raggiungendo quota 5,1 miliardi (36,8% del totale). In calo le società finanziarie e assicurative (-23,5%), mentre le amministrazioni pubbliche hanno registrato un lieve aumento (+1,1%).
Nei settori produttivi, il manifatturiero ha subito un forte calo (-8,1%, pari a circa 3,9 miliardi), seguito dalle costruzioni (-7,3%, con meno di 1,2 miliardi). In controtendenza i servizi, che hanno registrato un +3,4% con quasi 2,6 miliardi di impieghi.
Il tasso di deterioramento del credito è cresciuto sensibilmente, passando dallo 0,7% al 5,0%. Particolarmente critica la situazione delle costruzioni, con un balzo dal 0,3% al 32,8% in dodici mesi.
Sul fronte del risparmio, Parma mostra un andamento positivo. Nonostante il calo dei depositi (-4,0%), dovuto anche a un -2,5% sui conti correnti (compensato dall’aumento del 3,3% nelle famiglie), la crescita dei titoli a custodia è stata molto marcata (+9,6%), superando i 14,3 miliardi. Complessivamente, il risparmio parmensi ha raggiunto i 30,6 miliardi, con un incremento di circa 600 milioni rispetto a giugno 2024.
Reggio Emilia: crescita robusta di credito e risparmi
A Reggio Emilia i dati si muovono in direzione opposta rispetto a Parma. A giugno 2025, i prestiti bancari sono cresciuti del 4,6% rispetto all’anno precedente, portando il totale a 23,2 miliardi di euro (nel 2024 l’aumento era stato dell’1,9%).
L’incremento riguarda sia le imprese (+1,2%), che le famiglie (+2,6%), oltre che le società finanziarie e assicurative (+11,7%). In calo solo le amministrazioni pubbliche (-1,1%). Le imprese restano il principale destinatario, con 9,9 miliardi (42,8% del totale, di cui l’89% alle medio-grandi). Seguono le società finanziarie e assicurative con 7,4 miliardi (31,8%), le famiglie con 5,6 miliardi (24,1%) e la PA con 251 milioni (1,1%).
A livello settoriale, il manifatturiero segna una crescita del 3,7% (4,8 miliardi), mentre arretrano le costruzioni (-3,5%, 381 milioni) e i servizi (-0,4%, circa 3,9 miliardi).
Il tasso di deterioramento del credito mostra un miglioramento, passando dall’1,6% all’1,0% in dodici mesi.
Per quanto riguarda il risparmio, i depositi sono calati dell’1,4% (-1,7% sui conti correnti, nonostante il +1,0% delle famiglie), mentre i titoli a custodia sono cresciuti del 7,7%, superando i 21 miliardi. Complessivamente, il risparmio reggiano ha raggiunto i 39,1 miliardi, con un incremento di oltre 1,25 miliardi rispetto al 2024.
Uno sguardo d’insieme
Le tre province emiliane mostrano dunque dinamiche diverse. Se Reggio Emilia traina la crescita del credito e Piacenza segna un’inversione positiva, Parma resta ancora in terreno negativo, soprattutto sul versante imprenditoriale. In tutte e tre le realtà, però, si conferma il ruolo crescente dei titoli a custodia, che superano la dinamica dei depositi tradizionali e rafforzano il quadro complessivo del risparmio.
Un segnale che, pur con differenze locali, evidenzia la fiducia delle famiglie e delle imprese verso forme di gestione finanziaria più articolate e meno legate alla sola liquidità bancaria.