Motor Valley: la filiera dei motori continua a crescere. Nuovi progetti spingono il terzo distretto nazionale del settore che ha ricadute continue anche turistiche
Leccellenza italiana, traino forte delleconomia nazionale, regge su distretti industriali che tengono ancora, nonostante il quadro geopolitico mondiale in continuo cambiamento. Tra questi distretti unici, spicca ancora quello delimitato nella prospera Motor Valley. Qui, a fare da polo dattrazione sono alcuni nomi entrati nella leggenda: Ducati, Lamborghini, Magneti Marelli, Dallara e, inevitabilmente, Ferrari solo per citare i più importanti e noti al mondo intero.
Con oltre 15mila aziende direttamente collegate al distretto e oltre 16 miliardi di fatturato annuo, conta anche un mercato estero attento e costantemente gratificante, capace di generare quasi 7 miliardi di export annui. Merito dei suoi circuiti, dei 13 musei specializzati, di 18 collezioni private, di 188 team sportivi tra club e scuderie oltre alle 11 piste da karting.
Un circuito vero e proprio che genera un ritorno sicuramente turistico: solo nello scorso anno, ha portato sul territorio circa 3,7 milioni di visitatori e più di 1.200 milioni di euro di ricaduta economica. Ed è anche un risultato per la stessa Emilia-Romagna, che colloca la regione al terzo posto per rilevanza, dopo Lombardia e Piemonte, nel settore motoristico nazionale secondo i dati dellOsservatorio del distretto, costituendo il 10% dellintera filiera nazionale.
A celebrare questi risultati ci sono appuntamenti annuali sul territorio, come la Motor Valley Fest in programma a giugno che getta le basi anche future del comparto, mettendo insieme capacità umane e tecnologie hi-tech nellindustria automobilistica grazie a incontri e dibattiti che coinvolgono da anni esperti, top manager, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico. Ma è anche un long weekend di promozione turistica che ogni anno anima la capitale della Motor Valley più famosa al mondo, la città di Modena, Patrimonio Mondiale dellUnesco.
Così la virtuosa rete di anno in anno, tra imprenditoria e turismo e viceversa si autoalimenta. Anche grazie a sinergie nate dal 2017 tra università, enti di ricerca e industria che hanno dato vista a MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna che richiama ogni anno giovani talenti unendo gli atenei di Bologna, Parma, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e le case motoristiche più famose in lauree magistrali, con corsi tenuti in lingua inglese e mirati a creare nuove future eccellenze dei motori.
A spingere a tavoletta restando in tema poi, un panorama di eventi
frutto di questa formazione specifica. Il Motor Valley Accelerator ad esempio, nato cinque anni fa: è il più importante programma italiano di accelerazione per aziende innovative nel settore mobility e automotive della rete nazionale, uniniziativa di CDP – Venture Capital e Plug and Play Tech Center. Come già avvenuto per le due precedenti edizioni, anche la terza selezione mira a identificare le migliori startup italiane e rappresenta un hub di opportunità per realtà che si inseriscono sul mercato con approcci innovativi, ma utile anche per quelle più consolidate che vogliono implementare i loro servizi attraverso nuove partnership nel mondo delle due e quattro ruote.