I dati riferiti all’anno 2021, nell’area Romagna Forlì-Cesena e Rimini, registrano un deciso incremento annuo dell’export, sostenuto dalla forte ripresa della domanda estera, diretta conseguenza del rafforzamento del commercio a livello mondiale, avvenuto, in particolare, nel secondo trimestre dell’anno. Aumento che risulta in linea con la variazione regionale ma inferiore a quello nazionale, e che ha il merito di compensare la perdita verificatasi nel 2020, rispetto al 2019.
In crescita il valore esportato dei principali prodotti, così come le esportazioni verso i principali Paesi, eccezion fatta di quelle verso il Regno Unito, qui con differenze nelle due province.
Export delle imprese: aggregato Romagna Forlì-Cesena e Rimini
Nel 2021 le esportazioni del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono state pari a 6.621 milioni di euro, con un incremento del 17,0% rispetto al 2020, in linea con la variazione regionale (+16,9%) ma inferiore al dato nazionale (+18,2%).
Positivo è il recupero della perdita verificatasi nel 2020 (-10,5% annuo), con un valore dell’export che raggiunge livelli superiori di quelli del 2019 (+4,7% la variazione 2021-2019). L’analisi trimestrale rileva come tutti e quattro i trimestri del 2021 facciano segnare un aumento tendenziale (rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente); il più alto si registra nel secondo trimestre (+46,3% su aprile-giugno 2020) mentre quello minore si verifica nel primo (+8,0% rispetto a gennaio-marzo 2020).
Nel 2021 aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti: +13,5% i macchinari e gli apparecchi meccanici (21,3% del totale), +6,4% i prodotti tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (13,7%), +22,4% i prodotti in metallo (10,9%), +29,9% i mezzi di trasporto (9,0%), di cui +28,4% le navi e imbarcazioni (7,9%), +7,0% i prodotti alimentari e le bevande (7,7%), +28,2% gli apparecchi elettrici (7,3%), +12,1% i prodotti dell’agricoltura (6,2%), +32,0% i mobili (6,0%) e +14,3% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,6%).
I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, la Francia (12,7% del totale), la Germania (10,9%), gli Stati Uniti (10,0%), il Regno Unito (5,1%), la Polonia (4,4%) e la Spagna (4,3%); sono gli Stati Uniti a registrare la maggiore variazione annua (+36,7%), a cui segue la Polonia (+23,8%), la Francia (+18,0%), la Spagna (+16,0%) e la Germania (+14,9%), mentre risulta in diminuzione l’export verso il Regno Unito (-8,2%).
In tale contesto, le importazioni dell’anno 2021 ammontano a 3.246 milioni di euro (+30,3% sul 2020).
Positivo, infine, il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nel 2021, e pari a +3.375 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto a quello del 2020.
“I dati dell’export nel 2021 confermano la dinamicità del nostro sistema imprenditoriale, il gradimento dei nostri prodotti a livello internazionale e la buona capacità competitiva del nostro sistema produttivo. Gli scambi con l’estero, e in particolare le esportazioni, rappresentano una componente fondamentale per la nostra economia in quanto generano nuovo valore e sono anche una grande opportunità per promuovere l’apertura e l’attrattività dell’intero sistema territoriale dichiara Roberto Albonetti, Segretario generale della Camera di commercio della Romagna Condivido le recenti dichiarazioni di Antonio Patuanelli, presidente di ABI, Associazione bancaria italiana, sulla necessità urgente, se vogliamo evitare una spirale inflazione-recessione, di ‘rivitalizzare tutti gli strumenti sperimentati con successo a livello comunitario e italiano, durante la pandemia, per sostenere le imprese e le famiglie, dalle garanzie sui prestiti alle moratorie, alla Cassa Covid, fino alla riduzione, questa volta, anche delle accise in materia energetica’. Credo sia opportuno rivedere e ripensare ciò che abbiamo pensato e programmato fino a ieri, perché il presente è già cambiato ed è evidente una forte domanda di beni “di prima necessità”, per le famiglie e per le imprese. La Camera di commercio della Romagna resta a fianco delle imprese e delle loro organizzazioni imprenditoriali, in momenti di grande incertezza, come questi, servono grande coesione e piena collaborazione per aiutare concretamente l’economia e le famiglie del nostro territorio”.