Venerdì 30 giugno, abbiamo incontrato a Modena Giorgio Turini, amministratore unico e socio di UPM Group. Con lui abbiamo parlato dellazienda, di comunicazione, sostenibilità e progetti futuri
UPM Group è il partner perfetto per il retail branding. Lazienda si occupa, infatti, di offrire soluzioni personalizzate di comunicazione, gestendo e progettando a 360° la realizzazione di punti vendita, aiutando nel tessere la storia di un brand.
Ma non solo, UPM offre soluzioni di comunicazione, progetta e gestisce pratiche amministrative, si occupa di eventi e pubblicità, di allestimento e arredo. La parola chiave di tutto il loro lavoro è comunicazione. Difatti, in un punto vendita, ogni oggetto si fa portavoce di comunicazione, quindi UPM studia, elabora e realizza prodotti personalizzati ed efficaci per rispondere alle varie esigenze commerciali.
La storia dellazienda inizia nel 1940 a Modena, quando era una piccola realtà artigianale dedita alla produzione di cartelli pubblicitari. Oggi, è leader in Italia nella produzione di insegne e General Contractor nella realizzazione di punti vendita, uffici, sportelli bancari, concessionarie.
«Per i punti vendita ci racconta Turini ci occupiamo di tutto. Dalla parte di progettazione, seguendo i cantieri, la parte di impiantistica, gli arredi e la parte visual e immagine».
[envira-gallery id=”18239″]
Ma come riesce lazienda a coniugare allestimento e sostenibilità?
«UPM è unazienda che nel proprio DNA ha laspetto delleconomia circolare e del riciclo dei materiali. Nel senso che specifica Turini a differenza di altri settori, noi arriviamo proprio allinstallazione dei nostri manufatti allinterno dei negozi e del mondo retail. Ciò fa sì che recuperiamo buona parte di materiali usati e cerchiamo di riutilizzarne in parte, soprattutto i materiali metallici che fondiamo per sfruttarli al meglio».
Le parole di Turini si sposano con i valori di UPM, in quanto lazienda crede fermamente che oggi il mondo del retail non possa fare a meno di un approccio etico sostenibile e, quindi, attento allambiente. Oltre a riciclare i materiali utilizzati negli allestimenti, vi è unattenzione anche nellinvestire in tecnologie e macchinari che minimizzano limpatto ambientale dellattività aziendale, oltre a essere a basso consumo energetico.
Per quanto riguarda il consumo energetico, occupandosi lazienda anche di insegne luminose, ha sviluppato il progetto AIFIL, con il quale propone ai propri clienti unalternativa green. Viene cambiato così limpatto delle insegne luminose, generando meno consumi e più qualità certificata. «La volontà è quella di essere innovativi, da un punto di vista di prodotti. Tra questi vi è uninsegna solare che stiamo testando sul nostro edificio e la novità sta nel fatto che abbiamo messo allinterno proprio dellinsegna dei pannelli solari, garantendo laccensione tramite uno switch con la rete».
I progetti futuri riguardano sia il territorio italiano che quello internazionale: «UPM Modena, come dice la parola, è unazienda del territorio modenese e che fa del territorio la propria fucina di talenti». Questo non vuol dire, però, che lazienda non abbia anche un respiro internazionale. Cinque anni fa, UPM ha iniziato il suo progetto di internazionalizzazione, acquisendo una società in Belgio. Adesso, vi è lintenzione di proseguire questa strada creando alleanze a livello europeo, invece di farsi concorrenza. Per fare ciò, bisogna comunque puntare sul capitale umano del territorio emiliano, che è la vera forza per portare avanti questi progetti di più ampio respiro.
Di seguito, lintervista completa a Giorgio Turini:
Leggi altre notizie dai territori