Con 86mila imprese e il 17% della superficie coltivata a bio contro una media Ue del 9% lItalia è leader europeo nellagricoltura biologica con un ruolo da protagonista per la crescita sostenibile del Paese. E quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata europea del biologico, istituita su iniziativa della Commissione Ue, che si celebra il 23 settembre. Nello spazio di dieci anni la superficie coltivata a bio è praticamente raddoppiata (+99%) salendo alla cifra record di quasi 2,2 milioni di ettari, secondo lanalisi Coldiretti su dati Ismea, e arrivando molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo Farm to Fork, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030. Un successo alimentato anche dallexport con le vendite di prodotti agroalimentari italiani biologici sui mercati internazionali che hanno raggiunto nel 2022 i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16% rispetto allanno precedente, secondo lanalisi di Coldiretti su dati Ismea.
Ma in un momento di crisi energetica lagricoltura biologica consente anche – rileva Coldiretti – di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso lutilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con luso di gas. Si va dalluso di sostanze naturali e 100% Made in Italy spiega Coldiretti per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dallestero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto allagricoltura tradizionale sottolinea Coldiretti ma in alcuni caso, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.
I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e lItalia ricorda Coldiretti è dipendente dallestero per la produzione di questi prodotti. Laumento dei costi dei fertilizzanti chimici (+170% degli azotati) è dovuta proprio a tali dinamiche e lagricoltura bio, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze, valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli.
Concimare la terra attraverso luso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche rileva Coldiretti e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori.
Lagricoltura biologica rappresenta un metodo produttivo di importanza strategica per la transizione ecologica dei nostri territori dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che i primati del biologico italiano contribuiscono a rendere la nostra agricoltura la più green dEuropa.
Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale ha dichiarato Maria Letizia Gardoni presidente di Coldiretti Bio, lassociazione che riunisce le imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti . È necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento allambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste.
Ma occorre anche che la riforma del sistema di certificazione europeo per il biologico, fortemente voluta da Coldiretti, che ha reso più stringenti i controlli alle importazioni da paesi terzi, deve essere sia applicata con urgenza e non può venga più essere rimandata. Le regole di produzione per il biologico, applicate nei diversi paesi da cui importiamo, non sempre rispondono pienamente alla conformità delle regole europee cui devono sottostare i nostri agricoltori. Coldiretti attende inoltre lintroduzione del logo del biologico made in Italy come previsto dalla legge 23 approvata dal parlamento questanno, che deve garantire e valorizzare ulteriormente il biologico delle nostre campagne.




