Export Emilia-Romagna: +0,2% fra aprile e giugno. Continua il rallentamento della Germania, -3,3%. Crescono USA e Emirati Arabi
- Lieve aumento, +0,2%, delle esportazioni regionali fra aprile e giugno rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Le imprese dellEmilia-Romagna hanno esportato nei tre mesi quasi 22 miliardi di euro.
- Le imprese dellEmilia-Romagna hanno realizzato il 13,7% dellexport italiano. La regione si conferma seconda in Italia per quota dellexport nazionale dopo la Lombardia.
- Aumentate sensibilmente (+12,8%) le esportazioni dellagricoltura, silvicoltura e pesca.
- Oltre un quarto dellexport regionale è rappresentato da macchinari e apparecchiature, che hanno diminuito le vendite oltre frontiera di oltre il 6%. Andamento positivo per i mezzi di trasporto (+13,4%), che hanno rafforzato così la seconda posizione per rilievo della quota dellexport regionale (16,4%). Continuano le difficoltà per le industrie della moda (-0,7%).
- Lexport verso la Germania è diminuito del -3,3%, quello verso la Francia del -4,6%. Cambiano le direzioni di crescita: le vendite con destinazione Usa sono aumentate del 8,8%. Crescono gli Emirati Arabi (+30%) e lIndia (+8,3%). Forte flessione nelle vendite in Africa (-8,4%).
È quanto emerge dalle elaborazioni dellUfficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat relativi alle esportazioni delle regioni italiane.
Landamento complessivo
Lieve aumento, +0,2%, delle esportazioni regionali fra aprile e giugno rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Considerando però che i prezzi alla produzione industriale per il mercato estero rilevati a livello nazionale nello stesso trimestre sono diminuiti del -0,9% il lieve aumento del valore dellexport regionale dovrebbe essere stato più ampio in termini reali.
In valore le imprese dellEmilia-Romagna hanno esportato nei tre mesi 21.990,8 milioni di euro. La regione da sola ha realizzato circa il 13,7% dellexport italiano che nel secondo trimestre è cresciuto del +0,5%.
LEmilia-Romagna si è confermata nuovamente come la seconda regione italiana per quota dellexport nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,1%) e seguita dal Veneto (12,8%), quindi dalla Toscana (10,1%) e dal Piemonte (9,9%).
I settori
Cinque settori su dodici hanno aumentato le esportazioni e solo tre hanno offerto un contributo sostanziale alla crescita.
La scorsa primavera le esportazioni dellagricoltura, silvicoltura e pesca regionale (che rappresentano l1,2%) sono aumentate sensibilmente (+12,8%), segnando quindi un risultato più che doppio rispetto allexport del settore a livello nazionale è salito del 5,6%.
La crescita delle vendite estere dellindustria alimentare e delle bevande ha sostanzialmente mantenuto il passo precedente (+5,3%), sostenuta sia dalle esportazioni di prodotti alimentari (+5,5%), sia dalle vendite estere di bevande (+4%). Landamento complessivo a livello nazionale si è confermato ancora più sostenuto (+8,6%).
Continuano le difficoltà per le industrie della moda (-0,7%). Landamento è risultato sensibilmente negativo per lindustria tessile (-7,3%), molto più contenuto per il comparto dellabbigliamento (-1,4%), mentre è risultato positivo per la pelletteria (+4%). Ancora una volta landamento nazionale dellexport di prodotti della moda è risultato decisamente più pesante (-5,1%).
L industria del legno e del mobile regionale ha subito una nuova decisa contrazione (-6,8%).
Uno dei contributi positivi più rilevanti per la dinamica dellexport regionale è venuto dalle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche salite del 4,2%, con un contributo positivo rilevante venuto dai prodotti chimici (+6,5%).
La tendenza negativa dellindustria della lavorazione di minerali non metalliferi, ovvero dei materiali edili, ceramica e vetro, anche se si sta alleviando, è risultata consistente anche durante la scorsa primavera (-5,6%).
Lindustria della metallurgia e dei prodotti in metallo, settore chiave della sub fornitura regionale, mostra da quasi due anni una sensibile tendenza negativa, che nella scorsa primavera ha rallentato, ma ha comunque registrato un -4,9%. Il risultato è stato determinato pressoché totalmente dallulteriore riduzione dellexport della metallurgia (-8%), anche se sulla riduzione ha pesato landamento tendenziale decisamente negativo dei prezzi industriali dei prodotti del settore destinati ai mercati esteri (-5,5%).
Le vendite allestero di apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura sono diminuite del -2,1%.
Il fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature, che rappresenta il 26,8% dellexport regionale, ha subito una nuova flessione del 6,1%.
Al contrario, i mezzi di trasporto hanno decisamente aumentato il ritmo delle vendite oltre frontiera (+13,4%), rafforzando così la seconda posizione per rilievo della quota dellexport regionale (16,4%) e fornendo quello che è stato di gran lunga il più consistente contributo positivo allandamento delle esportazioni regionali. Il risultato regionale contrasta decisamente con la netta inversione in negativo della tendenza del complesso delle esportazioni nazionali di mezzi di trasporto (-14,9%).
Il valore dellexport dellaggregato delle altre industrie manifatturiere è diminuito del -2,7% in particolare a seguito della forte diminuzione dellexport di prodotti dellindustria del tabacco (-13,3%).
Le destinazioni
LEuropa è il mercato fondamentale per lexport regionale ed assorbe sei prodotti esportati su dieci. Fra aprile e giugno le vendite in Europa di imprese emiliano-romagnole sono diminuite del -2,2%, tendenza negativa che dura da più di un anno. Verso la sola Unione europea a 27 la tendenza è stata leggermente peggiore (-2,7%) con le vendite scese a 11.321 milioni di euro pari al 51,5%. Le esportazioni destinate ai soli mercati dellarea delleuro hanno rappresentato il 40,2% del totale dellexport regionale, scendendo del -2,2%.
Lexport regionale sul mercato tedesco ha subito una nuova sensibile riduzione, anche se anchessa più contenuta rispetto a quella del trimestre precedente (-3,3%). Il mercato francese è diminuito del -4,6%. Al contrario le vendite in Spagna sono cresciute del +2,9%, quelle in Grecia +6,7%.
Al di fuori dellarea delleuro, forte crescita del mercato svedese (+5,9%), una nuova caduta delle vendite destinate alla Cechia, lex Repubblica Ceca (-11,5%), e amplia la flessione delle vendite in Turchia (-8,1%).
LAmerica assorbe il 17,6% delle esportazioni emiliano-romagnole ed è cresciuta del +5,7%. La ripresa della crescita è stata determinata dalla decisa accelerazione dellexport diretto al mercato statunitense (+8,8%), che assorbe il 14% delle esportazioni regionali.
I mercati dellAmerica centro meridionale hanno riaccelerato (+2,6%) con una decisa inversione di tendenza in positivo delle esportazioni sul mercato brasiliano (+9,5%) e una forte accelerazione dellexport verso il Messico (+10,4%).
I mercati asiatici, verso i quali è stato indirizzato il 14,3% dellexport regionale, sono cresciuti del +7,3%. Le vendite sul complesso dei mercati del Medio Oriente hanno avuto uneccezionale accelerazione (+17%) ed in particolare quelle rivolte agli Emirati Arabi Uniti sono aumentate di quasi il 30%. Lexport sui mercati dellAsia centrale è aumentato del (+5,7%), grazie ad una forte crescita del mercato indiano (+8,3%). LAsia orientale è aumentata del +3,8%, dato che continua a risentire delle difficoltà delleconomia cinese e delle tensioni geopolitiche e commerciali che hanno contenuto lincremento delle esportazioni destinate verso la Cina, Hong Kong e Macao (+1,3%). Al contrario hanno continuato a salire le vendite verso il Giappone (+19,4%).
La tendenza negativa delle esportazioni regionali verso lAfrica è proseguita (-8,4%). È ripreso landamento negativo dellexport emiliano-romagnolo verso lOceania (-6,2%), nonostante la tenuta sul mercato australiano (+0,6%).